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L'INFANZIA NON VA IN BILANCIO, LA SALUTE NON VA IN APPALTO

CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA ...

Ad agosto 2015 si è verificato il primo maldestro tentativo di chiusura della scuola. Infatti la direzione servizi educativi nel comunicare telefonicamente la riduzione di orario della SCI Campitello, a casusa del pensionamento di una delle due insegnanti, omise di informare i genitori sul contenuto della D.G. n.269 del 7/08/15. La delibera prevedeva che la scuola sarebbe stata aperta con una sezione ridotta per un massimo di 18 bambini e un minimo di 12.

Ad agosto 2015 si è verificato il primo maldestro tentativo di chiusura della scuola. Infatti la direzione servizi educativi nel comunicare telefonicamente la riduzione di orario della SCI Campitello, a casusa del pensionamento di una delle due insegnanti, omise di informare i genitori sul contenuto della D.G. n.269 del 7/08/15. La delibera prevedeva che la scuola sarebbe stata aperta con una sezione ridotta per un massimo di 18 bambini e un minimo di 12.

A fatica si è riuscito ad ottenere un incontro con Assessore e dirigente, nel quale sono state chieste le motivazioni da allora è iniziata le girandola degli alibi, puntualmente smentiti, per cui, nell’ordine, il servizio doveva essere chiuso per:

  • mancanza di domande (palesemente falso);

  • impossibilità di sostenere il canone d’affitto (inferiore rispetto ad altri analoghi servizi);

  • impossibilità di assumere personale (sentenza della corte costituzionale sulla possibilità di assumere personale anche per i comuni cattivi pagatori);

  • costo pasto eccessivamente alto (l’amministrazione non ha mai voluto fornire i dati disaggregati per verificare la veridicità di questa affermazione);

  • necessità di chiudere la scuola dell’infanzia per trasferire nell’edificio il nido comunale Cucciolo (adducendo lo spauracchio di sanzioni perché da circa trent’anni al nido si accede da una rampa che non sarebbe a norma);

La direzione chiese solo ai genitori se erano d’accordo sulla riduzione, non informandoli del fatto che se ci fossero state delle rinunce il servizio sarebbe stato chiuso già a settembre 2015.  Interrogata su questa mancannza di informazione l’allora dirigente rispose che non voleva far preoccupare i genitori. Le famiglie dei vecchi iscritti accettarono in blocco la riduzione e la chiusura fu scongiurata, ma a  fronte delle circa 30 domande pervenute, di cui la metà di prime iscrizioni, non solo non vennero pubblicate le graduatorie, ma si comunicò alle famiglie dei nuovi iscritti, nella settimana antecedente il ferragosto, che le iscrizioni non erano state accettate, fatta eccezione per le iscrizioni di bambini che avevano frequentato la sezione ponte del nido privato “Giocheria del mandorlo”, che in quanto tali vengono classificate come “conferme”.

Alla riapertura della scuola i genitori hanno cercato di instaurare un dialogo con l’amministrazione.

Nel corso dell’anno l’amministrazione non ha provveduto, anche dopo aver accettato be 27 iscrizioni per l’a.s. 2016-2017, a convocare né il Comitato di Gestione del servizio, né l’utenza interessata per spiegare cosa stava accadendo. Per molti mesi, a fronte delle nostre denunce a mezzo stampa, ci è stato risposto che nessuna decisione era stata presa. Salvo poi arrivare nuovamente ad agosto, ed a valle di un percorso partecipativo, durante il quale tutti i partecipanti hanno contribuito in maniera costruttiva con numerose proposte sensate sulla riorganizzazione dei SEC, che la Giunta Comunale ha ritenuto opportuno ignorare, riproponendo pedissequamente il piano di depotenziamento previsto nella delibera n° 24 del 25 di febbraio 2016.

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